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Rifiuti a matrice legnosa: come il COVID-19 ha influenzato il nostro mercato

La prima settimana di marzo del 2020 ha decretato un cambiamento radicale sul mercato dei rifiuti a matrice legnosa. Durante il periodo di lockdown lo Stato, attraverso l’emanazione di disposizioni ministeriali, ha diffuso misure di allontanamento sociale e altre tipologie di restrizioni. Da quel momento, un numero crescente di aziende in Italia, compresi i cantieri di costruzione e demolizione, hanno subito una brusca chiusura. La conseguenza è stata un repentino cambiamento del loro approccio commerciale su come presentarsi sul mercato.

L’improvvisa chiusura di cantieri edili, di attività industriali e di disboscamento ha prodotto una prevedibile diminuzione della quantità di scarti di legno generati. Il risultato è stato che il mercato del settore ha subito un rallentamento, portando difficoltà di vario genere a tutto il comparto di raccolta e smaltimento rifiuti a matrice legnosa.

La combinazione di differenti tipologie di restrizioni ha generato una rapida diminuzione dell’offerta per molti riciclatori di materiali legnosi. Tutto ciò ha sancito la chiusura volontaria di molti operatori del settore. Dunque, quando il governo ha iniziato a ordinare o consigliare vivamente misure di allontanamento sociale è mancata, purtroppo, una guida iniziale su quali attività avrebbero dovuto essere considerate essenziali.

Le aziende del settore rifiuti a matrice legnosa hanno dovuto valutare due aspetti essenziali:

  1. Se le loro strutture avessero avuto il via libera per rimanere aperte.
  2. Quanti dei loro clienti sarebbero stati operativi.

Successivamente, nel periodo di maggiore incisività del virus, l’amministrazione statale ha emanato delle linee guida per delineare e classificare gli aspetti essenziali e non dei comportamenti da tenere. Sciaguratamente, nella maggior parte dei casi, questi aspetti sono stati interpretati e applicati in modo diverso a livello statale o addirittura regionale e provinciale.

Una speranza di ripresa per lo smaltimento dei rifiuti a matrice legnosa

La maggior parte delle imprese edili e delle attività industriali ha immediatamente interrotto i loro lavori produttivi. Come conseguenza, i rifiuti a matrice legnosa, hanno subito una diminuzione radicale per la raccolta e il loro successivo smaltimento.

Tali rallentamenti hanno portato le aziende di rifiuti a matrice legnosa ad ipotizzare che, nel complesso, si sono persi circa tre mesi lavorativi tra blocchi e riaperture. La conseguenza, nelle regioni più colpite – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – è stata un drastico calo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti di legno.

Naturalmente, tutto questo ha comportato, per le imprese che gestiscono questo tipo di rifiuti, una perdita di fatturato importante. Conoscendo le fragilità dell’intero comparto è legittimo domandarsi: quante aziende riusciranno a reggere questo momento?

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